Alan Wake, thriller psicologico destinato al successo
Introduzione
Nonostante manchino pochi mesi all’uscita di Alan Wake, se ne percepisce già l’oscura presenza. Annunciato da molti anni, all’epoca in cui la Xbox 360 era solamente un miraggio, il titolo di Remedy è finalmente terminato, dopo aver trascorso l’ultimo anno sotto i ferri per qualche ritocco. Vi presentiamo i tormenti notturni dello scrittore che vi terrà incollati allo schermo per lunghe, lunghissime notti…
La copertina di Alan Wake
Wake up Alan…
Alan Wake è un titolo dall’ambientazione molto particolare: pesante, angosciante, particolarmente opprimente, quest’atmosfera funge da sfondo all’intero gioco, cominciando a farsi sentire sin dai primi istanti, anche durante il tutorial nel quale la voce di Alan ci racconta uno dei suoi vagabondaggi onirici. Seduto al volante di un’auto, di notte, percorre a tutta velocità una strada sinuosa. Attorno a lui gli alberi lasciano filtrare la luce della Luna e il suo istinto gli dice di raggiungere il bagliore di un faro visibile a malapena all’orizzonte. Ma improvvisamente, dopo una curva, per un attimo di distrazione, il nostro eroe urta un uomo steso a terra senza vita.
Comincia così una vera e propria discesa verso gli inferi: le ombre notturne si trasformano in un essere inquietante minaccioso di morte. La fuga diventa una caccia all’uomo e ogni più piccola zona di oscurità rappresenta una potenziale minaccia. La sua unica ancora di salvezza è la luce, fonte di consigli surreali. Questa corsa contro la morte si conclude con il risveglio di Alan, chiamato dalla sua fidanzata che gli annuncia il loro arrivo nella cittadina di Bright Falls, luogo in cui hanno deciso di trascorrere un po’ di tempo lontano dal mondo moderno.