Wake up Alan…, continua
Wake up Alan…, continua
Questo bisogno di isolamento è la ricerca dell’ispirazione. Scrittore di successo, Alan è ormai da due anni che non è più in grado di riempire il foglio bianco che ha davanti agli occhi. Bright Falls è quindi un rifugio che gli permette di dimenticare i suoi insuccessi professionali. Ma non potrebbe mai immaginare che le sue attese e felici vacanze si trasformeranno in una lunga e dolorosa discesa nei meandri dell’indicibile. Infatti, durante la compilazione dei vari documenti burocratici per l’affitto della casa che lui e la sua fidanzata hanno scelto per il soggiorno, appare un’anziana donna tutta vestita di nero. E proprio quando la casa sul bordo del lago diventa sua, cominciano i guai. Innanzitutto, la sua fidanzata ha messo in uno dei bagagli una macchina da scrivere, pensando che la quiete del luogo potesse favorire l’ispirazione dello scrittore. Ne segue un litigio che vede Alan uscire furioso durante la notte, sapendo coscientemente che la sua metà soffre di kenofobia (paura degli spazi vuoti) e che quindi non lo seguirà mai.
Ben presto, però, al riecheggiare delle urla della fidanzata, la ragione prende il sopravvento sulla rabbia. Correndo torna nella stanza dove l’aveva lasciata in lacrime, ma lei non c’è più: è qualche metro più in basso, che galleggia nelle fredde acque del lago. Senza esitare nemmeno un istante, eccolo che corre per raggiungerla… ma si risveglia al volante di un’auto dopo un incidente, con il viso insanguinato e le pagine del suo nuovo romanzo che svolazzano qua e là. Gli strani avvenimenti si moltiplicano e le avventure che racconta nel suo libro si realizzano man mano che il tempo passa: alcuni abitanti di Bright Falls sono posseduti da una forza malefica. La notte diventa quindi il momento in cui tutto si trasforma in un potenziale pericolo e al tempo stesso l’unico momento possibile per risolvere l’enigma e salvare la donna amata.
Come le precedenti produzioni di Remedy, in primis Max Payne, Alan Wake si basa sopratutto sull’ambientazione e sulla storia. Ogni azione del protagonista, nei momenti topici del gioco, è sottolineata dalla sua voce che ci racconta le emozioni in quel preciso istante, come se il gioco al quale stiamo giocando non è nient’altro che la restituzione di un’avventura raccontataci dalla persona che l’ha vissuta. Altri elementi fanno sì che questa storia diventi ancora più densa, sopratutto perché prende in prestito idee dal cinema e dalle serie televisive. Così, ogni volta che riprenderete una partita, vi sarà proposto un breve riassunto dei fatti precedenti. Questo piccolo dettaglio immerge ancora più il giocatore nella storia, evitando di fargli perdere il filo ogni qualvolta riprenda a giocare. Alcuni elementi utili appaiono improvvisamente sulla scena, mentre i flashback e i cambiamenti delle riprese tendono a prolungare il clima d’angoscia che caratterizza la storia. La colonna sonora, le musiche e i doppiaggi hanno lo stesso scopo, tanto che il cast dei doppiatori è stato scelto in base alla loro provenienza, affinché i diversi modi di parlare e gli accenti coincidessero con quelli dei personaggi.