Nelle corso delle ultime settimane Fortnite è spesso stato al centro dell’attenzione, purtroppo non solo per le molteplici aggiunte settimanali, come l’evento crossover con gli Avengers, ma anche per i problemi, celermente segnalati dagli appassionati e, sopratutto, dagli streamer. Uno dei più famosi e più attivi in questo senso è di certo Ninja.

Il giocatore, tramite Twitter, si è lamentato del fatto che la modalità streamer non funziona all’interno dell’Arena. Di conseguenza, Ninja diventa rapidamente bersaglio di altri giocatori, in cerca di gloria. La modalità streamer, infatti, nasconde il nome degli altri utenti, così da negare loro la soddisfazione di vedere il proprio nickname nelle dirette degli stremar famosi. Questo non basta a eliminare lo stream sniping, ma di certo ha effetto, se la sua mancanza rende impossibile a Ninja giocare normalmente.

La modalità Arena è stata introdotta con l’arrivo della Stagione 8: si tratta di una modalità classificata pensata per i giocatori competitivi che si vogliono allenare. Ninja, infatti, si lamenta del fatto che gli è impossibile fare pratica.

Nell’ultimo periodo le critiche sono state molteplici e si può affermare che, forse, gli streamer esagerano per fare scena e intrattenere il pubblico. Ciò che invece non può essere negato è il report emerso recentemente che segnala le pessime condizioni di lavoro che gli sviluppatori e gli appaltatori esterni devono accettare, a meno di non voler perdere il proprio impiego.

L’alto tasso di aggiornamenti, infatti, pretende a tutto il team di Fortnite anche fino a 100 ore di lavoro settimanale, condizione che pare essere condivisa da molti altri sviluppatori (ad esempio quelli di NetherRealm Studios, creatori degli ultimi Mortal Kombat). Speriamo che la situazione possa migliorare, sia per il gioco che per i dipendenti. Diteci, voi condividete le critiche di Ninja?

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