Dark Fantasy

Dal punto di vista tecnico il gioco non è male, gli ambienti sono vari, molto heroic fantasy in salsa gotica e anche leggermente interattivi, ovvero parzialmente distruttibili a colpi d’ascia. Il bestiario dal canto suo prende molto dai classici stereotipi fantasy: orchi, golem, piante carnivore e chi più ne ha…

Dal punto di vista sonoro non mi espongo, siccome la versione provata non ne aveva del tutto. Tra i difetti del gioco, il fatto che i combattimenti sono così frenetici che di tanto in tanto si perde addirittura di vista il proprio personaggi, sepolto dietro moltitudini di nemici. L’inquadratura si può resettare premendo la levetta di destra, ma il risultato non è sempre soddisfacente. I tempi di caricamento inoltre sono eccessivi per un gioco next gen, con attese di venti o anche trenta secondi. Queste lasciano il tempo per un caffè o un sorso d’acqua, ma spezzano un po’ il ritmo. Infine ci sono i famigerati "boss di fine livello", impressionanti ma decisamente macchinosi e lunghi da uccidere.

Nonostante le critiche riportate qui sopra, va detto che Kingdom Under Fire: Circle of Doom affascinerà i fan dei giochi d’azione fantasy su console, soprattutto quelli che non si spaventano di fronte a titoli lineari un po’ ripetitivi. Il gioco del resto si inquadra perfettamente nel filone dei "piacchia sui tasti e non sforzarti a spremere le meningi". La varietà di personaggi tra cui scegliere infine aumenta la longevità, dando lo stimolo di rivivere l’avventura da un’angolazione diversa. Questo è un vantaggio, considerando anche quanto costano i giochi per le moderne console.

Pro

• Un buon anti stress
• Varietà di mostri e sistema di crescita dei personaggi
• Ambientazioni varie
• Cinque personaggi giocabili

Contro

• Inquadratura capricciosa
• Tempi di caricamento lunghi
• Troppa linearità
• Boss macchinosi e poco interessanti