L’Army & Air Force Exchange Service (AAFES), agenzia del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti, non venderà Medal of Honor nei negozi presenti all’interno delle basi militari. A nulla è valso in questo caso il ripensamento di Electronic Arts, che ha deciso di abbandonare il più completo realismo cambiando il nome “Talebani” in “Opposing Force”, forze d’opposizione (Talebani esclusi da Medal of Honor, EA arretra), nell’ultima edizione del gioco.

La AAFES ha esaminato il gioco e nonostante la modifica lo ha reputato ancora troppo offensivo verso le famiglie e i militari caduti nel conflitto ancora in corso. “Per rispetto di coloro che sono stati toccati dagli eventi di vita reale presentati come un gioco, abbiamo deciso che non sosterremo questo prodotto”, ha dichiarato il generale di divisione Bruce Casella.

“Ci scusiamo per il disagio che la decisione potrebbe causare, ma la nostra posizione è coerente con la direzione indicata un mese fa. Mi aspetto che le famiglie dei militari autorizzate ad acquistare nei negozi Exchange siano a conoscenza, e consapevoli, della decisione di non proporre questa particolare offerta”, ha aggiunto Casella.

“Rispettiamo l’autorità dell AAFES di decidere cos’è meglio per i loro consumatori. EA non ha chiesto e non si aspetta un cambio della decisione del Dipartimento della Difesa di restringere la disponibilità di Medal of Honor nelle basi”, ha commentato Amanda Taggart, manager per le pubbliche relazioni di EA.

Parole di circostanza, in casa EA una decisione diversa se l’aspettavano eccome, altrimenti perché cambiare? Paura di non vendere? No, il gioco – qualità permettendo – venderà comunque, EA cercava proprio un ritorno d’immagine. In parte l’avrà , ma l’AAFES, diciamolo anche un po’ sarcasticamente, l’ha fregata.