Stealth e intelligenza artificiale fra alti e bassi
- Pagina 1 : Recensione Metro: Last Light, ultima fermata Mosca
- Pagina 2 : Meno romanzi e più libertà per gli sviluppatori
- Pagina 3 : Stealth e intelligenza artificiale fra alti e bassi
- Pagina 4 : Un’avventura lineare ma affascinante
- Pagina 5 : Una grafica da urlo, per chi se la può permettere
- Pagina 6 : Conclusioni
Stealth e intelligenza artificiale fra alti e bassi
Come il suo predecessore Metro: Last Light è uno sparatutto in prima persona che fa un largo uso di un'atmosfera più vicina ai survival horror che ai tradizionali FPS. Corridoi bui, gallerie claustrofobiche e mostri sempre pronti a farvi saltare sulla sedia sono all'ordine del giorno, e anche le sortite in superficie, contaminata dalle radiazioni, non saranno meno pericolose.
A completare il quadro ci pensa un numero di munizioni esiguo, anche se non ai livelli di Metro 2033, e alcuni scontri con mostri grandi, grossi e particolarmente arrabbiati. Fortunatamente i giocatori potranno contare sull'abilità di stare al riparo, nascosti nelle ombre dello scenario.
Metro: Last Light – Clicca per ingrandire
In questo modo si può affrontare l'avventura come in un videogioco stealth, cercando scorciatoie che sembrano fatte apposta per premiare questo comportamento. Un comodo indicatore sull'orologio del protagonista permetterà di capire se si è nascosti alla vista dei nemici, ma in questo modo bisognerà preoccuparsi di spegnere le lampadine e di usare solo armi con il silenziatore o corpi contundenti.
Purtroppo l'implementazione delle dinamiche stealth non è perfetta, principalmente a causa dell'intelligenza artificiale dei mostri e dei nemici umani. I soldati non sono proprio delle cime e in molti casi ci si potrà avvicinare comodamente per farli fuori in tranquillità, nonostante il rumore provocato dai passi del nostro eroe.
A peggiorare le cose ci pensano i comportamenti delle guardie, che si limiteranno a pattugliare i soliti percorsi e ad allontanarsi solo per pochi secondi se intravedono il buon Artyom o il cadavere di un compagno.
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Considerando che non si possono spostare i corpi dei propri nemici questo si traduce in un allarme immediato, che costringe i giocatori a rivedere la strategia e passare all'azione, ma anche in questo caso le cose non migliorano. I nemici umani passano infatti da una copertura all'altra senza troppa strategia e soprattutto senza rendersi troppo pericolosi. Soltanto nelle fasi finali del gioco le battaglie diventeranno più complicate, ma solo perché si ha a che fare con nemici corazzati e quindi più difficili da far fuori.
I mostri invece possiedono solo attacchi ravvicinati, per cui bisogna preoccuparsi soltanto di tenerli sufficientemente lontani. Un compito non troppo arduo, visto che si avvicineranno in modo abbastanza prevedibile senza preoccuparsi di schivare le nostre pallottole.
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