… e tuttofare
A ciò si aggiungono meccaniche tipiche dei giochi di ruolo. Il protagonista ha un livello che aumenta in base all'esperienza e può migliorare le proprie abilità sociali, di combattimento e di crafting. È inoltre presente la barra della vita e della stamina, con quest'ultima che si consuma a ogni azione e per essere ricaricata totalmente necessita di una notte di sonno, unico momento in cui si può salvare la partita.
Anche il background narrativo cerca di essere più elaborato rispetto ad altri titoli simili. L'ambientazione si può definire post post-apocalittica: dopo secoli dalla caduta della civiltà la vita è ripresa meno tecnologica ma più tranquilla. Eppure Portia si erge sue resti della precedente civilizzazione, resti che bisogna raccogliere nelle rovine abbandonate per poter completare determinati progetti e costruzioni.
Questi ultimi luoghi appaiono molto spogli rispetto al resto dello scenario, ma si può scavare liberamente con il piccone e utilizzare un particolare scanner per rilevare gli antichi manufatti tecnologici.
Nel complesso, superato il primo spaesamento iniziale, Portia riesce a offrire moltissimo nonostante sia in Early Access da poco tempo. La paura è che tale varietà diventi troppo dispersiva e non si riesca a giungere a una versione finale in grado di intrattenere a lungo – ora bastano una decina di ore per provare praticamente tutto.
Ci sono però anche dei difetti, in realtà non particolarmente vistosi ma comunque visibili e udibili. Il motore di gioco è molto leggero e stabile, anche se durante la prova le ventole della nostra scheda video AMD R9 290 giravano senza motivo ad alta velocità. Il problema potrebbe essere riconducibile alla sincronia verticale: anche attiva, il gioco continua a generare inutilmente più di 60 fotogrammi al secondo.
Questo potrebbe essere un bene per chi non ha un computer performante, dato che la grafica è molto semplice. Lo stile cartoon va bene per il tipo di gioco, però la semplicità poligonale e le texture blande non offrono un risultato ottimale; si può osare di più.

A peggiorare la situazione è stata la decisione degli sviluppatori di inserire il doppiaggio in inglese – My Times At Portia non è disponibile in italiano. Oltre a essere poco coinvolgente, le registrazioni risultano distorte e a momenti perfino fastidiose.
Conclusioni
My Times At Portia è, per ora, un gioco discreto. La nostra partita è stata tutto sommato rilassante; un ottimo diversivo da altri giochi più impegnativi. Tuttavia la strada è ancora lunga e sebbene le basi del crafting ci siano già, rimane il rischio che l'avventura venga presto a noia.
Speriamo che gli sviluppatori riescano a focalizzarsi sugli elementi principali del gameplay, senza perdersi in meccaniche troppo ambiziose o complesse.
Per ora non possiamo che dirvi di tenere d'occhio questo titolo in Accesso Anticipato e, nonostante 19,99 euro non sia un costo fuori luogo, attendere ulteriori sviluppi.
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