Red Dead Redemption II: il creatore di The Last of Us critica la mancanza di libertà

Red Dead Redemption II è uno dei migliori giochi dello scorso anno e ha vinto vari premi, tra cui quello per il Miglior Audio Design e quello per la Migliore Narrazione dai The Game Awards 2018. Eppure, alcuni sono riusciti a trovarvi dei difetti. Recentemente, infatti, Bruce Straley (game director di The Last of Us e Uncharted 4: Fine di un Ladro) ha espresso i propri dubbi su una componente del gioco.
Rispondendo a un tweet di Matthew Gallant, game designer presso Naughty Dog, Straley ha affermato di non aver apprezzato la mancanza di libertà nell’esecuzione delle missioni. “Avevano bisogno che facessi esattamente ciò che serviva per far continuare la storia e mi impedivano continuamente di scegliere. L’ambiente era ampio e io avevo le giuste abilità, ma venivo punito per aver pensato a modo mio, invece di essere ricompensato.”
The game killed me when I tried to flank in that mission – like so many RDR2 story missions. They need me to do what the story requires & continually remove my choices. The env was open & I had the skills, but they punished me for thinking for myself instead of rewarding me. ☹️
— Bruce Straley (@bruce_straley) January 14, 2019
Secondo Straley, quindi, il videogame non si fida del giocatore e sacrifica la libertà per poter narrare una storia epica. Si tratta di una critica molto specifica e probabilmente non condivisa da molti che apprezzano la linearità degli eventi principali di Red Dead Redemption II. Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con l’ex-game director di Naugthy Dog?
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