Sony non molla la presa sull’hacker tedesco di PS3
Archiviato il capitolo GeoHot, Sony continua la sua azione contro l’hacker graf_chokolo, nickname di Alexander Egorenkov. Secondo quanto riportato sul proprio blog, Sony è tornata a fargli visita (autorizzata da un giudice e senza polizia), confiscando “il suo equipaggiamento” e intimandogli di fermare le sue attività sulla Playstation 3. Graf_chokolo è tra i più attivi nel ripristino della funzionalità “Altri sistemi operativi”.
L’hacker ha fatto capire di essere riuscito a “salvare” parte dei suoi strumenti, aggiungendo che la sua motivazione ad andare avanti aumenta a ogni visita di Sony. “La prossima volta che venite a casa mia assicuratevi di aver preso tutta la mia roba”.
“Rinunciare significherebbe tradire i miei principi, quindi la domanda da porsi è che cos’abbia valore per me, la mia vita o i miei principi. Tengo fede ai valori e mi distruggo la vita o calpesto i miei principi e mi salvo la vita? Molti di voi conoscono solo il mio lavoro e non la mia personalità , il ragazzo che c’è dietro a graf_chokolo. Sono orgoglioso di come mi hanno cresciuto i miei genitori, mi hanno insegnato a combattere per i miei principi e ciò che è giusto. Essere un uomo di principi non è facile”, ha scritto l’hacker sul proprio blog.
In un altro post parla di 16/20 mila euro necessari per affrontare il primo periodo della causa legale, precisando di non sapere quanto servirà per arrivare fino in fondo. Al momento graf_chokolo sembra quindi deciso a continuare come se nulla fosse, facendo affidamento sulle donazioni che da tutto il mondo stanno arrivando dai suoi sostenitori.
L’unica informazione che abbiamo sulla vicenda – non sono usciti documenti legali – riguarda la richiesta da parte di Sony di 1 milione di euro per aver pubblicato sul Web il materiale di cui si è servito per aggirare le difese della PS3.